Lavorazione di superfici 2D
Da un lato, questa categoria comprende i processi di lavorazione eseguiti direttamente sulla macchina, come la fresatura a spianare e la fresatura di tasche e pareti dritte. Dall’altro, include anche le operazioni per geometrie complesse che vengono programmate tramite un software CAM.
Panoramica degli utensili per le seguenti fasi di lavorazione:
Sgrossatura
L’operazione di sgrossatura è responsabile di gran parte del volume di truciolatura. Speciali strategie di fresatura come la lavorazione ad alto avanzamento o la fresatura trocoidale sono in grado di ridurre il tempo di lavorazione e quindi di aumentare la redditività. Oltre agli utensili con inserti a fissaggio meccanico e alle frese in metallo duro integrale, vengono impiegate anche frese ad alte prestazioni con una speciale geometria di sgrossatura.
Sgrossatura del materiale residuo
Dopo la sgrossatura, gli utenti procedono alla prelavorazione del materiale residuo, soprattutto negli angoli e nelle cavità, fino a ottenere dimensioni quanto più costanti possibile in una seconda fase di lavorazione. Di norma, vengono impiegati utensili con raggio di punta o frese ad elevato avanzamento. Se necessario, è possibile rimuovere il materiale residuo anche utilizzando una fresa a profilo sferico.
Prefinitura
In caso di requisiti rigorosi in termini di accuratezza dimensionale e qualità della superficie, prima di procedere alla finitura si consiglia di provvedere a una lavorazione di semi-finitura. La prefinitura permette alla lavorazione di avvicinarsi al profilo finale dello stampo. L’obiettivo è quello di ottenere un materiale residuo quanto più costante possibile al fine di consentire una rapida finitura con rigorosi requisiti in termini di qualità di superficie. Le dimensioni dei materiali temprati dopo la finitura sono pari a circa 0,5-1 mm, mentre quelle dei materiali morbidi a 0,03-0,5 mm. Le dimensioni costanti dei materiali temprati dopo la prefinitura sono pari a 0,05-0,1 mm, mentre quelle dei materiali morbidi a 0,1-0,3 mm.
Schlichten
Die Schlichtbearbeitung trägt das verbleibende Aufmaß ab, um die finale Form zu erreichen. Nach der Vorschlichtbearbeitung beträgt dies 0,05-0,1 mm bei gehärteten Materialien beziehungsweise 0,1-0,3 mm bei weichen Materialien. Kugel- und/oder Eckradiusfräser sind das Mittel der Wahl, abhängig von den finalen Konturen des Werkstücks.
Restmaterial schlichten
Die immer komplexeren Eigenschaften der herzustellenden Formen erfordern nach der Schlichtbearbeitung ein Fräsen des Restmaterials, hauptsächlich in den Ecken. Hierfür kommen in der Regel Kugelfräser aus Vollhartmetall zum Einsatz.